ANALISI TECNICO-NORMATIVA

1. Aspetti tecnico-normativi in senso stretto.

A) Necessità dell'intervento normativo.

        Il ricorso a un atto con forza di legge si rende necessario in considerazione del fatto che l'Accordo in questione prevede, ai fini della sua entrata in vigore, l'autorizzazione del Parlamento italiano alla ratifica da parte del Capo dello Stato.

B)  Analisi del quadro normativo; incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti; compatibilità con l'ordinamento comunitario.

        L'Accordo sulla promozione e la protezione degli investimenti tra l'Italia e il Regno del Bahrain non sostituisce alcun Accordo vigente in materia; non incide, modificandoli, su leggi o regolamenti in vigore e non comporta - oltre all'autorizzazione parlamentare di ratifica e all'ordine di esecuzione - norme di adeguamento del diritto interno. Esso risulta inoltre compatibile sia con l'ordinamento dell'Unione europea che con le competenze delle regioni a statuto speciale e ordinario. L'Accordo non ha parimenti alcuna incidenza sul regime fiscale applicato nel nostro Paese. A quest'ultimo riguardo, si richiamano l'articolo 3, paragrafo 4: «Le disposizioni del presente articolo non si applicano a questioni fiscali» e l'articolo 12, paragrafo 4: «Le disposizioni del presente Accordo non limiteranno l'applicazione di disposizioni nazionali volte a prevenire l'evasione fiscale».
        Dall'attuazione dell'Accordo, che assicura ai nostri operatori un trattamento non meno favorevole di quello riservato agli investimenti e relativi redditi dei cittadini bahrainiti o degli investitori di Stati terzi, non derivano, infine, nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.

 

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